Sciascia e i contemporanei, nel segno del giallo

Martedì 19 gennaio 2016, alle ore 17,00, a Pistoia, nella Biblioteca San Giorgio - sala Bigongiari (via Sandro Pertini, snc) avrà luogo il primo appuntamento di un ciclo che metterà a confronto tre autori contemporanei, particolarmente versati nei generi del giallo e del noir, con l'opera e la figura di Leonardo Sciascia: si tratta di un tema particolarmente stimolante, considerata la forma del tutto peculiare che il giallo ha assunto nell'opera sciasciana, e la carica spesso eversiva rispetto ai canoni codificati del genere. Sembra molto difficile quindi, per un giallista, sottrarsi ad un dialogo con lo scrittore siciliano, che può magari condurre ad esiti divergenti, ma che certamente non può disconoscere la portata innovativa, e non solo sul piano formale, di opere come “A ciascuno il suo” o “Il giorno della civetta”, per citare solo due titoli noti forse ad un pubblico più vasto.Il primo autore che interverrà è Leonardo Gori: fiorentino, classe '57, farmacista di professione, si è occupato per quasi trent'anni di narrativa grafica (illustrazione, disegno animato, etc.), collaborando con le più importanti riviste di storia e critica del fumetto. Ha pubblicato, tra l'altro, “L'angelo del fango” (con cui ha vinto il premio Scerbanenco e il premio Fedeli tra il 2005 e il 2006), “Le ossa di Dio”, “La città del sole nero”, e “Il ritorno del colonnello Arcieri”, edito con TEA nel 2015.

L'autore si soffermerà, in particolare, proprio sul suo personaggio più amato, il colonnello dei carabinieri Bruno Arcieri: militare, agente segreto, investigatore, dapprima assegnato a Firenze e poi a Milano, si era ritirato dal servizio attivo nel 1966, dopo un'oscura vicenda in cui era stato coinvolto l'allora presidente della Repubblica Saragat. Nell'ultimo romanzo citato Arcieri si trova a Parigi, nel pieno del Maggio, dove si nasconde e si sente spiato, braccato... lavora nella cucina di un bistrot e si è fatto anche crescere la barba. Lascerà la capitale francese, non per fuggire verso la Spagna, come gli consigliano alcuni amici, ma per tornare a Firenze, e fare finalmente i conti con il proprio passato.Dopo i saluti di Giuseppe Previti, presidente dell'Associazione Amici del Giallo di Pistoia, e di Niccolò De Laurentiis, coordinatore dell'Area centro dell'Associazione Amici di Leonardo Sciascia, Gori sarà sollecitato a parlare dei suoi romanzi e del legame con Sciascia dalla professoressa Rossana Cavaliere, docente di materie letterarie ed esperta di cinema: queste particolari competenze consentiranno di condurre il dibattito-intervista innanzitutto sul piano letterario, discutendo in particolare dell'opera sciasciana che Gori stesso ha indicato come la sua preferita, ossia “A ciascuno il suo”, e concentrando magari l'attenzione sui personaggi del detective nei rispettivi romanzi, il colonnello Arcieri e il professor Laurana. Ma il discorso potrà poi spostarsi sul terreno cinematografico, che Rossana Cavaliere ha recentemente indagato nel suo saggio Sciascia e le immagini della scrittura. Il poliziesco di mafia dalla letteratura al cinema (editore Felici, 2015), e concentrarsi così sulla trasposizione filmica di “A ciascuno il suo”, realizzata da Elio Petri nel 1967, con uno straordinario Gian Maria Volonté nei panni del professor Laurana “un intellettuale umanista e sessualmente incompetente”, come lo definì lo stesso regista.

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