Il Consiglio di Sciascia

Emilio Isgrò, Testo di Maria Teresa Giaveri, Notizia di Francesco Izzo, Lastra 23 x 36 cm
700,00 €

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La serigrafia di Emilio Isgrò dal titolo Il Consiglio di Sciascia, contenuta in questa cartella fuori commercio, ventitreesima della serie "Omaggio a Leonardo Sciascia", è pubblicata, per le cure di Francesco Izzo, dall’Associazione degli Amici di Leonardo Sciascia. L’opera di 230 x 360 mm è stata impressa su foglio di 350 x 500 mm di carta di cotone e cellulosa Wild Natural White della Cartiera Cordenons, di 450 grammi, su torchio serigrafico manuale Golia della stamperia SERI-ARTE di Davide Carminati, a Gorle (Bergamo) nel maggio 2017. Della tiratura di 105 esemplari firmati, 90 sono in numeri arabi e destinati ai Soci, 10 in numeri romani, 5 infine sono prove d’autore riservate all'Artista. Il saggio di Maria Teresa Giaveri e gli altri testi sono stati stampati da Bandecchi & Vivaldi, a Pontedera, nel mese di agosto 2017.

Autore Incisione
Emilio Isgrò
Descrizione Autore
EMILIO ISGRÒ, artista concettuale, pittore, poeta, giornalista, scrittore, performer, traduttore-interprete di tragedie greche,drammaturgo, cultore di musica, regista, nasce a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1937 e, dopo l’esordio letterario con la raccolta diversi Fiere del sud (Schwarz, 1956) si trasferisce a Milano dove attualmente vive e lavora. Si dedica alla “poesia visiva” nel duplice ruolo di teorizzatore e artista. Nel 1964 incomincia a produrre le prime “Cancellature”, una tecnica peculiare che consiste nel colpire manualmente e accuratamente testi e immagini con inchiostro di china; azione artistica piuttosto che distruttiva, per «non distruggere la parola ma preservarla interrompendo il modo in cui comunicano i mass media, poiché la svuotano di valore». Molteplici le operazioni di “cancellazione” di testi, applicate su enciclopedie, manoscritti, pellicole cinematografiche, mappe, e soprattutto libri: da Il Cristo cancellatore (1968) ai recenti Fratelli d’Italia (2009), La Costituzione cancellata (2010), Cancellazione del debito pubblico (2011), Manifesto del Futurismo (2012), Modello Italia (2013). Tra i maggiori innovatori del linguaggio artistico del secondo dopoguerra in Italia, Isgrò partecipa alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e vince il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977). Esposizioni delle sue opere si susseguono nelle più importanti gallerie internazionali e parallelamente intensa l’attività di scrittore inprosa e autore teatrale. Dal 1983 -e per tre stagioni consecutive- rappresenta l’Orestea di Gibellina, trilogia siciliana ispirata a Eschilo, primo atto delle Orestiadi, che dalla sua opera prenderanno il nome. Nel 1985 realizza a Milano –su commissione del Teatro alla Scala- l’installazione multimediale La Veglia di Bach, per l’Anno Europeo della Musica. Una significativa scelta dei suoi scritti teorici viene pubblicata con il titolo La cancellatura e altre soluzioni (Skira, 2007). Nel maggio 2014 la Galleria degli Uffizi di Firenze accoglie il suo autoritratto Dichiaro di non essere Emilio Isgrò (1971). Nel 2015 crea una grande scultura in marmo alta sette metri, il Seme dell’Altissimo, che viene collocata all’interno dell’Expo di Milano. L’anno dopo a Milano viene organizzato in suo onore un progetto articolato in tre sedi espositive: una personale a Palazzo Reale, l’esposizione della sua cancellatura del ritratto di Alessandro Manzoni alle Gallerie d’Italia e trentacinque volumi dei Promessi sposi cancellat
Autore Testo
Maria Teresa Giaveri
Anno_
2017
N. Opere contenute
1
Misure Lastra
23 x 36 cm
Tecnica incisione
Serigrafia
Stampatore
Seri-Arte di Davide Carminati, Gorle
Numero esemplari
105
Tipo carta
carta di cotone e cellulosa Wild Natural White della Cartiera Cordenons, di 450 grammi