Luna d'inverno

Sigfrido Bartolini

Sigfrido Bartolini (Pistoia 1932 - Firenze 2007) è stato pittore, incisore e scrittore. Virtuoso del monotipo (famoso il nucleo Il Trionfo della morte, ispirato dalle letture di Edgar Allan Poe) ha praticato l’affresco, l’acquerello, la pittura a olio. Polemista di razza (La grande impostura, 2002) non ha disdegnato la scrittura originale di libri (Chiesa di Cristo & altri generi, 1967, o Lettere di San Bernardino di Siena a un quotidiano, 1969), la critica d’arte (di cui ha scritto regolarmente su quotidiani come L’Indipendente, Il Giornale, Libero) e la saggistica raffinata, curando per i tipi di Dino Prandi i cataloghi sull’arte grafica di alcuni dei maggiori artisti novecenteschi da Ardengo Soffici, con il quale stabilisce dal 1949 un lungo sodalizio, a Mario Sironi, Ottone Rosai, Giovanni Boldini, Achille Lega, Italo Cremona. Per la sua eccezionale attività di xilografo, acquafortista e litografo è considerato uno dei maggiori incisori del '900. La sua produzione conta più di 1300 soggetti tra opere su fogli sciolti o raccolte in cartelle o per le pagine di libri o riviste. Certamente il Pinocchio di Carlo Collodi è stato il lavoro più impegnativo e conosciuto nel mondo. Durato 12 anni, illustrato con oltre 300 xilografie originali in bianco e nero e a colori, è stato pubblicato nel 1983 a Pescia nell’edizione monumentale voluta dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, per il centenario del capolavoro. Con illustrazioni in xilografia si possono ricordare vari libri, cartelle e addirittura riviste come Totalità, un quindicinale uscito per tre anni dal 1966 al 1968 illustrato con un centinaio di xilografie originali. Le incisioni sono state realizzate, eseguite, e a volte stampate, nel laboratorio della sua casa di Pistoia sul torchio calcografico voluto, disegnato e realizzato dall’artista nel 1955. Per le litografie, invece, si è affidato a Giorgio Upiglio e al suo laboratorio, il mitico “Atelier” di via Fara, 9 a Milano, crocevia di artisti di tutto il mondo. Le duemila pagine del diario postumo di Sigfrido Bartolini, ancora inedito, dal titolo Disperata felicità, abbracciano un arco temporale compreso tra il 1954 e il 2007. Vi si descrive con vivacità, incisività e ricchezza l’esperienza, le riflessioni e gli incontri dell’artista con i personaggi del suo Novecento, come appunto l’incontro con Leonardo Sciascia di cui si pubblicano qui per la prima volta alcune pagine

Sigfrido Bartolini

2015

1

13,4 x 21,8 cm

Acquaforte-Acquatinta

Fondazione Il Bisonte -Firenze

126

Carta olandese Laurier della cartiera Schutpapieri di Heelsum, Paesi Bassi.