L'autore si soffermerà, in particolare, proprio sul suo personaggio più amato, il colonnello dei carabinieri Bruno Arcieri: militare, agente segreto, investigatore, dapprima assegnato a Firenze e poi a Milano, si era ritirato dal servizio attivo nel 1966, dopo un'oscura vicenda in cui era stato coinvolto l'allora presidente della Repubblica Saragat. Nell'ultimo romanzo citato Arcieri si trova a Parigi, nel pieno del Maggio, dove si nasconde e si sente spiato, braccato... lavora nella cucina di un bistrot e si è fatto anche crescere la barba. Lascerà la capitale francese, non per fuggire verso la Spagna, come gli consigliano alcuni amici, ma per tornare a Firenze, e fare finalmente i conti con il proprio passato.Dopo i saluti di Giuseppe Previti, presidente dell'Associazione Amici del Giallo di Pistoia, e di Niccolò De Laurentiis, coordinatore dell'Area centro dell'Associazione Amici di Leonardo Sciascia, Gori sarà sollecitato a parlare dei suoi romanzi e del legame con Sciascia dalla professoressa Rossana Cavaliere, docente di materie letterarie ed esperta di cinema: queste particolari competenze consentiranno di condurre il dibattito-intervista innanzitutto sul piano letterario, discutendo in particolare dell'opera sciasciana che Gori stesso ha indicato come la sua preferita, ossia “A ciascuno il suo”, e concentrando magari l'attenzione sui personaggi del detective nei rispettivi romanzi, il colonnello Arcieri e il professor Laurana. Ma il discorso potrà poi spostarsi sul terreno cinematografico, che Rossana Cavaliere ha recentemente indagato nel suo saggio Sciascia e le immagini della scrittura. Il poliziesco di mafia dalla letteratura al cinema (editore Felici, 2015), e concentrarsi così sulla trasposizione filmica di “A ciascuno il suo”, realizzata da Elio Petri nel 1967, con uno straordinario Gian Maria Volonté nei panni del professor Laurana “un intellettuale umanista e sessualmente incompetente”, come lo definì lo stesso regista.
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