Una collana intitolata a Sciascia scrittore europeo, promossa dagli Amici di Sciascia assieme all'editore Leo S. Olschki, vuole rendere omaggio alla patria di Sciascia, antitesi dell’homo unius libri et unius loci, profilassi contro le malie del fanatismo, contro la fisima della Verità unica, «cagione di ogni follia quaggiù».
Nel nome di Montaigne e Voltaire, di Chateaubriand e Baudelaire, di Chesterton e Stevenson, di Stendhal e Gogol, di Gide e Malraux, di Dürrenmatt e Greene, di Rensi e Borgese, di Savinio e Borges.
Scriveva il francesista Luigi Foscolo Benedetto che europeizzarsi letterariamente è già un primo rompere le proprie catene.
Tutta la vita di Leonardo Sciascia, l’opera scritta, le azioni danno corpo a una visione della letteratura specchio di diversità delle culture, la cifra dell’Europa.
Capricciosamente, di altri e in altri paesi vagheggia e viaggia Sciascia, dalla Sicilia all’Italia, alla Svizzera, alla Francia, alla Spagna, ai Paesi nordici e del centro Europa e ancora alla Sicilia, metafora del mondo. Per rifettere sempre sull’uomo e le cose, da un altro provvisorio punto di vista.