"Sciascia e la Francia": il progetto presentato a Firenze

Lunedì 25 gennaio 2016, con inizio alle ore 17,30, a Firenze, presso la Sala Richelieu di Villa Finaly - Chancellerie des Universités de Paris (via Bolognese 134 r), si è tenuta la conferenza di presentazione del progetto di ricerca internazionale “Leonardo Sciascia e la Francia”, in occasione della quale è stato presentato il quinto volume di “Todomodo”, la rivista di studi sciasciani pubblicata dalla storica casa editrice fiorentina Leo S. Olschki. L’iniziativa è stata promossa da Villa Finaly, dagli Amici di Leonardo Sciascia, dal Gabinetto Vieusseux e dalla casa editrice Olschki.

L’ospitalità della manifestazione sciasciana a Villa Finaly – che a Firenze, e in Italia, rappresenta ufficialmente tredici istituzioni universitarie, tra le quali la Sorbonne, eredi dell’antica Université de Paris – non è casuale per illustrare un progetto triennale che nasce per scandagliare il profondo legame di Leonardo Sciascia con la letteratura, la politica e la cultura del paese europeo da lui più amato e prevede la pubblicazione collegata di volumi da Olschki.

Basta sfogliare le quasi quattrocento pagine di “Todomodo” e vedere la densità di contributi di respiro francese: l’editoriale del decano degli italianisti di Francia, Mario Fusco, i richiami a Gustave Flaubert, l’influenza di Michel Foucault, le riflessioni sulla centralità – nella formazione e nel pensiero di Sciascia – di Michel de Montaigne, e dei philosophes del “secolo educatore” come Voltaire e Diderot. La Francia insomma come vera “patria dell’anima”, fonte di ispirazione artistica e riferimento intellettuale determinante per uno scrittore dimostratosi, al contempo, “un moraliste nel senso secentesco della parola, un philosophe nel senso settecentesco del termine e, riprendendo un’etichetta ancora in uso, uno dei grandi intellectuels del nostro Novecento”. Parole queste ultime tratte da un altro contributo nel medesimo fascicolo di “Todomodo”, dedicato a Paul Valéry, di cui è autrice la comparatista milanese Maria Teresa Giaveri (Università di Torino), presente a Villa Finaly in qualità di relatrice e chef d’équipe del progetto.

Dopo il benvenuto ai partecipanti da parte della direttrice della Villa Finaly, Brigitte Cédolin, la manifestazione si è aperta con la firma di un protocollo d’intesa tra il Comune di Firenze e l’Associazione Amici di Leonardo Sciascia. Il documento è stato firmato da Cristina Giachi, vice-sindaco di Firenze, e dall’imprenditore e bibliofilo marchigiano Luigi Carassai, presidente dell’Associazione. Il protocollo d’intesa, approvato dalla Giunta il 30 luglio 2015, è volto a instaurare diverse forme di collaborazione per la più proficua riuscita delle numerose iniziative pubbliche di cui il sodalizio è promotore: dall’uso di sedi istituzionali per seminari e convegni alla partnership con biblioteche, scuole e centri di studio (valga tra tutti il rapporto consolidato con il Gabinetto Vieusseux), dal patrocinio morale alle iniziative intraprese ovunque, non solo in Italia, al sostegno nelle campagne di promozione e di comunicazione. Tutto questo a riprova dell’importanza che per Leonardo Sciascia rivestì la cultura toscana, lui siciliano di Racalmuto che Geno Pampaloni definì “fiorentino inconsapevole” in occasione del Premio Amici del Latini, che l’autore de “L’affaire Moro” ritirò proprio a Firenze nel maggio 1988.

Il protocollo sottoscritto con il Comune di Firenze costituisce un’ulteriore, importante conferma dell’impegno profuso dall’Associazione nel rapporto con le istituzioni, pur nella salvaguardia della propria autonomia, che si aggiunge al riconoscimento di Benefattore della Città di Milano – di cui gli Amici di Sciascia sono stati insigniti una prima volta nel 2010 da Letizia Moratti e poi ancora nel 2014 da Giuliano Pisapia – e alla stipula dell’analogo protocollo d’intesa con il Comune di Palermo, approvato agli inizi del 2015.

Alla sottoscrizione del protocollo ha fatto seguito il saluto di Giovanni Capecchi (Università per Stranieri di Perugia), che del progetto “Leonardo Sciascia e la Francia” figura tra i sostenitori. I componenti della direzione editoriale di “Todomodo”, Francesco Izzo e Carlo Fiaschi, e l’editore Daniele Olschki hanno quindi ripercorso i primi cinque anni della collaborazione tra l’Associazione e la storica casa editrice, che per l’occasione ha stampato un prezioso opuscolo dal titolo “Gli Amici di Leonardo Sciascia nelle edizioni Olschki”. Nel testo di presentazione di Daniele Olschki si legge: “Scrivo oggi queste righe in qualità di orgoglioso editore di ‘Todomodo’ e della collana ‘Sciascia scrittore europeo’; quando si profilò la possibilità di pubblicare una rivista così addentro alle pratiche del Novecento, pratiche che apparentemente la nostra tradizione di editori non ha mai frequentato o non ha frequentato abbastanza… ecco, non abbiamo esitato. / Qualcosa ci diceva che il pensiero sciasciano si era esercitato nell’officina della tradizione, quindi sulle basi di una storia che è anche la nostra storia”.

Hanno fatto seguito gli interventi di Ricciarda Ricorda (Università Ca’ Foscari di Venezia), che è tra i maggiori specialisti dell’opera di Leonardo Sciascia, la quale ha illustrato i contenuti del quinto volume di “Todomodo”, e quello di Maria Teresa Giaveri, che ha descritto le linee guida del progetto editoriale “Leonardo Sciascia e la Francia”.

La manifestazione si è conclusa con l’intervento dell’incisore Edo Janich, autore dell’ex libris dell’edizione di testa del quinto fascicolo di “Todomodo”, che ha parlato dei suoi rapporti con Leonardo Sciascia.