Si segnala una bella recensione (dal minuto 16:15) di Ispezioni della terribilità. Leonardo Sciascia e la giustizia, a cura di Salvatore Carrubba per il programma Un libro tira l’altro, su Radio24. In particolare, l’attenzione del recensore si appunta sugli scritti di Massimo Bordin, riportati in coda al volume, e sul rapporto tra Leonardo Sciascia e Alessandro Manzoni, di cui – come si ricorderà – quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario della morte. 

Clicca qui per accedere alla recensione

Sed magis amica veritas è il titolo della ventinovesima cartella di grafica, fuori commercio, della collana «Omaggio a Sciascia», curata da Francesco Izzo per gli Amici di Sciascia.  La cartella, in tiratura limitata, è realizzata anche quest’anno con il contributo del Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano, presieduto da Emma Bonino. Destinata alle più importanti istituzioni culturali italiane, essa viene inviata in omaggio ai soli associati ‘Pacchetto completo’ in regola coi versamenti 2023 al sodalizio.  In concomitanza della fine delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore, la cartella - in uscita a settembre - conclude un’ideale trilogia dedicata all’amicizia. Il titolo di quest’anno è ispirato alla celebre sentenza latina che Ammonio, nella sua Vita di Aristotele, attribuisce a Platone. Si vuole qui ricordare la libertà di Sciascia nel praticare il rapporto amicale in sintonia con il concetto espresso anche da Aristotele (Etica Nicomachea, I, 4, 1096 a 16): «pur essendo care entrambe le cose [cioè gli amici e la verità], è dovere morale preferire la verità». 

Nel consueto formato 35 x 50 cm, la cartella si presenta anche quest’anno in un elegante astuccio telato bianco, chiuso da un nastro di raso, con all’interno due quartini composti dalla storica tipografia di Bandecchi & Vivaldi (Pontedera), accompagnati da un’incisione sciolta. 

Nel primo quartino, un testo di Luigi Cavallo - storico dell’arte e Conservatore del Museo Ardengo Soffici e del ‘900 Italiano, Poggio a Caiano - sul sodalizio di Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, dove si traccia un profilo dei due siciliani la cui amicizia, come è noto, si interruppe bruscamente sul finire degli anni Settanta. 
Nel secondo quartino, uno scritto di Livio Ceschin - maestro incisore veneto, classe 1962 - che ha al suo attivo una significativa produzione di grafica d’arte. Amico di scrittori (Rigoni Stern, Zanzotto, Loi), apprezzato da storici e critici dell’arte (Zeri, Gombrich), Ceschin fa parte dal 2002 della Royal Society of Painter-Printmakers di Londra e, dal 2016, della parigina Fondation Taylor. Tra le istituzioni di rilievo che gli hanno dedicato esposizioni, ricordiamo l’Istituto Nazionale per la Grafica (Roma, 2013) e il Rembrandthuis, la Casa-Museo di Rembrandt (Amsterdam, 2014). Le sue incisioni sono conservate presso le più importanti collezioni pubbliche, come gli Uffizi (Firenze), la Bibliothèque Nationale de France (Parigi), la National Portrait Gallery (Londra). 
L’opera originale di Ceschin, dal titolo  Icone, è incisa all’acquaforte su rame di 315 x 235 mm. ed è stata impressa dallo stesso autore su fogli di 500 x 350 mm di carta Magnani Pescia bianca di 300 grammi nel mese di giugno 2023. Dei 115 esemplari tirati, numerati e firmati dall’artista, i primi 90 in numerazione araba e i 10 in numerazione romana sono riservati agli Amici di Sciascia, 5 esemplari sono le prove riservate all’artista. I restanti 10 esemplari ad personam sono destinati alle istituzioni che hanno contribuito alle manifestazioni del triennio 2021-2023.  
Per ricevere in omaggio uno degli ultimi 90 esemplari in numerazione araba della cartella con incisione, è indispensabile aderire/rinnovare subito per l’anno in corso optando per la modalità di adesione ‘Pacchetto completo’, cliccando qui

Icone, Livio Ceschin-  Incisione all'acquaforte di su rame di 315 x 235 mm impressa su fogli di 500 x 350 mm di carta Magnani Pescia bianca di 300 grammi nel mese di giugno 2023.

Nelle giornate del 13 e del 14 novembre si è tenuto il quattordicesimo Leonardo Sciascia Colloquium dal titolo Arti di Pinna - Leonardo Sciascia saggista, sotto la direzione scientifica di Alessandro Cinquegrani, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (Aula Mario Baratto). Nella celebre Università di Venezia, due giornate sono state dedicate a Sciascia saggista e ai temi principali della sua opera attraverso i contributi di diversi studiosi: nella prima sono intervenuti Alessandro Cinquegrani, Giuseppe Traina, Paolo Squillacioti, Guido Vitiello, Tiziana Mattioli, Francesca Pangallo, Roberta De Luca, Tiziana Forzano, Elena Sbrojavacca e Andrea Verri; nella seconda Giuliana Benvenuti, , Alberto Zava, Filippo La Porta, Erica Bellia, Emmanuela Carbé, Marguerite Bordry e Giacomo Carlesso

Il Colloquium rispecchia uno dei principali obiettivi dell’Associazione, ovvero quello di diffondere e mantenere viva la lettura, la conoscenza e la ricerca sulla figura e l’opera di Leonardo Sciascia e richiama, nell’immagine della pinna del titolo, uno dei simboli presenti nel logo del sodalizio, cioè la penna della scrittura. Gli atti del Colloquium saranno pubblicati sulla rivista Todomodo del 2024, per chi si fosse perso le due giornate, ecco i link delle registrazioni: 

Intervenendo al Convegno internazionale di studi organizzato in occasione dei cinquant’anni de Il giorno della civetta (18 /19 novembre 2011), Carlo Nordio – allora procuratore aggiunto del Tribunale di Venezia – concluse con una battuta la propria relazione: se fosse mai diventato Ministro della Giustizia – come pure in quei giorni si era ipotizzato, vista la contemporanea formazione di un nuovo esecutivo – avrebbe adottato, tra i suoi primi atti, quello di introdurre la lettura dell’opera omnia di Leonardo Sciascia tra le prove richieste per accedere alla carriera in magistratura. (La registrazione dell’evento è disponibile sul sito di RadioRadicale al momento 2:15:37 ).

Una battuta, certo, ma rivelatrice di una familiarità di Nordio con l’opera di Sciascia che appare oggi, ossia nel momento in cui Nordio è davvero diventato Ministro, di particolare interesse. Già in Seminario sulla giustizia, tenutosi a Milano vent’anni fa, Nordio spiegava di essersi avvicinato a Sciascia grazie a Calogero Mannino, il cui sollecito consiglio lo aveva indotto a superare – lui veneto – la percepita barriera della “sicilianità” del Maestro di Racalmuto. (Anche la registrazione di questo evento è disponibile sul sito di RadioRadicale al minuto 1:11:50; l’intervento di Nordio è stato peraltro raccolto nel Quaderno Leonardo Sciascia curato da L. Pogliaghi)

Stabilito il primo contatto, per così dire, l’ulteriore esplorazione è stata favorita dall’amore, comune al lettore e all’autore, per la letteratura francese: e non soltanto per quella illuministica, ma anche per quella espressione di uno scetticismo non nichilista, che peraltro precede (Montaigne, Pascal) e segue (France) proprio la fase dei lumi. E se Nordio si affidava alla chiave pascaliana per decifrare l’opera di Sciascia (l’esprit de finesse applicato alla costruzione del fatto narrativo, l’esprit de géométrie anima della considerazione morale e razionale sulla giustizia), è nel legame con Anatole France che faceva emergere il contributo più interessante. Richiamando due delle più famose opere di France (Gli dei hanno sete e Crainquebille), infatti, Nordio fissava due esiti diversi ma entrambi antitetici all’ideale dello Stato di diritto: per un verso, la “giustizia etica” ma disumanizzata; per altro verso, la giustizia strumentalizzata e asservita non a deliranti visioni morali ma alla ragion di Stato. Non è semplice, e lo notava in quel contesto proprio Nordio, decidere quali tra le due sia la più grave (e pericolosa) aberrazione.

Si tratta di temi ben noti al lettore di Sciascia, le cui pagine servono appunto a riconoscere potenziali tralignamenti e a contrastarli per quanto possibile. Pertanto, il Nordio magistrato, relatore di quel Seminario, rivolgeva ai propri colleghi un appello che può autenticamente dirsi “sciasciano”: all’esercizio di una ironia non disgiunta dalla pietà, che salvaguardi insomma un sano livello di scetticismo, senza degradare in nichilismo o in pietismo.

Il 25 Luglio alle ore 21:30, a Marina di Pietrasanta, presso lo Spazio incontri Agorà (Via Versilia angolo Piazza XXIV Maggio), si è presentato il volume Ispezioni della terribilità Leonardo Sciascia e la giustizia, a cura di Salvatore Scuto e Lorenzo Zilletti

Sono stati presenti l'Avvocato Lorenzo Zilletti, Responsabile Centro Studi Unione Camere Penali Italiane Aldo Marongiu e l'Avvocato Eriberto Rossi, Segretario dell'Unione delle Camere Penali Italiane. Ha condotto Eros Baldini, Past President Camera Penale di Lucca e capo dipartimento affari costituzionali e giustizia per FI. 

Il 29 settembre alle ore 17:00 presso il Gabinetto Scientifico Lettererario Vieusseux di Firenze  (Sala Ferri, Palazzo Strozzi- Piazza Strozzi) si è presentato il volume della collana Smara Ladri di luce Leonardo Sciascia e Piero Guccione tra bellezza e verità  curato da Lavinia Spalanca e uscito presso Leo S. Olschki editore. 

Venerdì 7 luglio, alle ore 15:00, a Padova presso il Palazzo del Bo' (Aula Nievo, via VIII Febbraio, 2) è stato presentato il volume Ispezioni della terribilità Leonardo Sciascia e la giustizia (Leo S. Olschki editore), in presenza dei curatori del volume Lorenzo Zilletti e Salvatore Scuto

Dopo i saluti delle prof.sse Matilde Girolami e Ricciarda Ricorda, del prof. Marcello Daniele, degli avvocati Francesco Rossi e Michele Godina e del dottor Francesco Izzo, sono intervenuti la prof.ssa Lucia Risicato, il prof. Mark Chu , il prof. avvocato Enrico Mario Ambrosetti e Oliviero Mazza. Ha moderato l'avvocatessa Paola Rubini, ha concluso l'avvocato Gian Domenico Caiazza.

E' possibile seguire l'incontro al seguente link: https://www.radioradicale.it/scheda/702979/ispezioni-della-terribilita-leonardo-sciascia-e-la-giustizia-presentazione-del-volume 

A partire da Venerdì 5 maggio presso il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano (Ancona) si è tenuta l'inaugurazione dell’ultima mostra degli Sciascia Awards, esposizione dei fogli incisi dei  primi tre classificati al Premio Leonardo Sciascia amateur d'estampes X edizione.
Nelle gallerie del primo piano del Museo della Carta e della Filigrana sono state esposte una selezione delle opere incise più rappresentative dei primi tre artisti classificati. 

La giuria era formata da formata da Edo Janich, Giuseppe Modica, Krzysztof Skorczewski, Evan Summer, Gaetano Tranchino e da Roberto Stelluti.
L'Assessore alla Bellezza del Comune di Fabriano, dott.ssa Maura Nataloni ha commentato: «E' con grande piacere che prendo parte a questa iniziativa culturale di grande livello che permette di confermare il nostro Museo della Carta e della Filigrana come un'istituzione di riferimento per il mondo dell'arte su carta e dell'incisione in particolare. Ringrazio del grande lavoro svolto tutti gli organizzatori e mi congratulo con gli artisti vincitori ai quali vanno i miei migliori auguri. E' sempre una grande emozione poter ospitare eventi di rilievo che nascono dalla collaborazione tra vari istituti culturali, collaborazione che ha dato vita a un premio così prestigioso».

A ventotto anni dalla prima edizione conclusasi  alla Fondazione Primoli di Roma, il fondatore del Premio Sciascia ha scritto: «Nel tracciare qui un bilancio provvisorio di questa esperienza, nei segni incrociati di arte e letteratura, va detto che essa scaturisce dalla volontà di un’associazione non lucrativa come gli Amici di Leonardo Sciascia (www.amicisciascia.it), ispirata da quel ‘gran dilettante’ di Gian Franco Grechi, conservatore del Fondo Stendhaliano Bucci (Palazzo Sormani, Milano) e sostenuta con tenacia, sin dagli esordi, dalla Civica Raccolta delle Stampe «Achille Bertarelli», all’epoca diretta da Claudio Salsi, oggi direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano.  Qualità, rigore, dimensione internazionale, originalità nella formula di autofinanziamento, estraneità alle sirene dell’agiografia e del mercato, enfasi sulla componente espositiva, valutazioni indipendenti dei singoli membri della giuria: su questi criteri il Premio Sciascia è diventato, senza clamori, edizione dopo edizione, un appuntamento prestigioso della grafica d’arte contemporanea. Le opere inviate viaggiano, seguendo un percorso espositivo che si dipana su un arco temporale di oltre dodici mesi in alcune città simbolo della kermesse: Fabriano (Museo della Carta e della Filigrana), Firenze (Fondazione Il Bisonte per lo studio dell’arte grafica), Venezia (Scuola Internazionale di Grafica), Roma (Istituto Centrale per la Grafica) e Milano (Fondazione Federica Galli), dove i riconoscimenti finali sono assegnati nel corso di una pubblica cerimonia al Castello Sforzesco».

La mostra è stata aperta fino al 30 giugno 2023. 

Francesco Bonfanti, Roberta De Luca, Giulia Di Perna e Tiziana Forzano, docenti del Team Scuola dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia, hanno realizzato un corso di formazione, intitolato “La scomparsa di Majorana di Leonardo Sciascia". Dopo la pubblicazione sulla piattaforma Edulia di Treccani (https://corsi-scuola.edulia.it/), il corso è stato caricato anche sulla piattaforma della formazione docenti S.O.F.I.A del Ministero dell’Istruzione  con il titolo "Applicare il debate: La scomparsa di Majorana" (ID. 81914).