Dal dicembre del 2019 il Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano si propone di promuovere iniziative, studi, ricerche e pubblicazioni per contribuire a dare un futuro alla memoria dello scrittore. Presieduto da Emma Bonino e sotto la direzione operativa di Francesco Izzo, il Comitato ha collaborato a numerose attività culturali negli anni come le Lezioni Sciasciane, il corso di formazione A Scuola da Leonardo Sciascia, le Letture Massimo Bordin, il Leonardo Sciascia Colloquium, il convegno La Patria di Sciascia e il Premio Sciascia Amateur d'estamps. Filo rosso sempre presente, direttamene o indirettamente, risulta essere quello della giustizia che si richiama ancora una volta nella cerimonia conclusiva in programma per il prossimo 22 novembre.
A Roma, presso la sala conferenze Palazzo Besso (Fondazione Marco Besso, Largo di Torre Argentina, 11), mercoledì 22 novembre si è riflettuto infatti sulle possibilità che restano ancora alla giustizia, come ci suggerisce il titolo dell'evento. A partire dalle ore 18 e con il coordinamento di Emma Bonino, sono intervenuti Andrea De Pasquale, Benedetto della Vedova, Francesco Izzo, Giorgio Mulè, Francesco Petrelli, Marco Boato, Carlo Nordio e Francesca Scopelliti. In occasione del volume pubblicato nel 2023 da Olschki Ispezioni della terribilità, sono stati presenti i curatori Lorenzo Zilletti e Salvatore Scuto.
Per chi si lo fosse perso, ecco la registrazione di Radio Radicale: https://www.radioradicale.it/scheda/714098/quali-possibilita-forse-ancora-restano-alla-giustizia
In occasione del 25 novembre, Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne, presentiamo un percorso didattico a cura di Roberta De Luca e Luciana Sanguigni, sul tema della violenza di genere, partendo dall’analisi del racconto-inchiesta di Leonardo Sciascia, La strega e il capitano, in cui viene ricostruita, sullo sfondo del Seicento e del clima dell’Inquisizione, la triste storia di Caterina Medici, accusata di stregoneria e condannata al rogo nel 1617.
Il dramma di Caterina Medici che subisce tortura fisica e psicologica, anche da chi aveva detto di amarla, diventa, nella lettura sciasciana, veicolo di riflessione su valori fondamentali, quali la parità di genere, il rispetto per la dignità umana, la libertà personale.
È possibile affrontare insieme alla classe, partendo da una ricostruzione di tipo storico-antropologico e sociologico, tematiche importanti come l’educazione sentimentale e sessuale, l’emancipazione femminile, gli stereotipi di genere.
È importante che gli alunni riflettano dunque sui diritti inalienabili dell’essere umano: il diritto alla vita, la proibizione della schiavitù e della tortura, i diritti di democrazia, di responsabilità individuale e collettiva.
La letteratura sciasciana è attuale e stimolante; attraverso di essa possiamo ritrovare le radici di un umanesimo civile che si articola in percorso trasversale che coinvolge molte materie di studio.
Il 10 ottobre, a Milano, si è presentato il volume Ispezioni della terribilità Leonardo Sciascia e la giustizia.
Dopo l'appuntamento calabrese del 22 settembre, l'autore Salvatore Scuto ha dialogato con Ilio Mannucci Pacini presso la Libreria L'Accademia di Milano (C.so di P.ta Vittoria, 14) dalle ore 18. L'evento fa parte della rassegna "Il salotto letterario dell'Accademia" e ha permesso di entrare nel vivo del viaggio degli abissi della giustizia penale attraverso la narrativa di Leonardo Sciascia.
" [...] e l’immagine della giustizia da tante sfaccettature analizzata in questi saggi (anche concretamente attraverso la galleria di stampe riprodotte in una sezione del volume, di cui Sciascia era esperto conoscitore e collezionista) continua a offrire all’acuto osservatore riflessioni e contraddizioni da affrontare con coraggio, virtù che mai mancò a Leonardo Sciascia e di cui oggi abbiamo sicuramente un disperato bisogno." (Recensione di Luca Albertini sulla rivista Prisma- matematica, giochi, idee sul mondo)
Il 22 settembre a Reggio Calabria, presso il Castello Aragonse, si è tenuta una splendida presentazione del volume Ispezioni della terribilità, a cura di Lorenzo ZIlletti e Salvatore Scuto. Per chi se la fosse persa, si può seguire l'evento al seguente link: https://www.radioradicale.it/scheda/708531/presentazione-del-libro-a-cura-di-lorenzo-zilletti-e-salvatore-scuto-ispezioni-della.
Il volume, nato dalla collaborazione dell' Unione Camere Penali Italiane e dell'associazione Amici di Leonardo Sciascia, è per il lettore un vero e proorio viaggio negli abissi della giustizia penale con la guida del grande scrittore siciliano.
Dal 13 settembre, la mostra «Leonardo Sciascia nel mondo: traduzioni in immagini» è in linea in tre lingue sul portale newitalianbooks: si passano in rassegna cinquanta copertine di traduzioni in ordine cronologico, dando conto dell’ampia diffusione geografica dei suoi libri, da Occidente a Oriente, dall’Europa all’Asia alle Americhe.
La mostra è stata realizzata grazie a Lavinia Spalanca, dell’Università di Palermo, al sostegno di Paolo Grossi, Comitato Nazionale Centenario Sciasciano e dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia ed in collaborazione con Vito Catalano ed Edith Cutaia.
È possibile visionare la mostra al seguente link: https://www.newitalianbooks.it/it/leonardo-sciascia-nel-mondo-traduzioni-in-immagini/
Si segnala una bella recensione (dal minuto 16:15) di Ispezioni della terribilità. Leonardo Sciascia e la giustizia, a cura di Salvatore Carrubba per il programma Un libro tira l’altro, su Radio24. In particolare, l’attenzione del recensore si appunta sugli scritti di Massimo Bordin, riportati in coda al volume, e sul rapporto tra Leonardo Sciascia e Alessandro Manzoni, di cui – come si ricorderà – quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario della morte.
Sed magis amica veritas è il titolo della ventinovesima cartella di grafica, fuori commercio, della collana «Omaggio a Sciascia», curata da Francesco Izzo per gli Amici di Sciascia. La cartella, in tiratura limitata, è realizzata anche quest’anno con il contributo del Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano, presieduto da Emma Bonino. Destinata alle più importanti istituzioni culturali italiane, essa viene inviata in omaggio ai soli associati ‘Pacchetto completo’ in regola coi versamenti 2023 al sodalizio. In concomitanza della fine delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore, la cartella - in uscita a settembre - conclude un’ideale trilogia dedicata all’amicizia. Il titolo di quest’anno è ispirato alla celebre sentenza latina che Ammonio, nella sua Vita di Aristotele, attribuisce a Platone. Si vuole qui ricordare la libertà di Sciascia nel praticare il rapporto amicale in sintonia con il concetto espresso anche da Aristotele (Etica Nicomachea, I, 4, 1096 a 16): «pur essendo care entrambe le cose [cioè gli amici e la verità], è dovere morale preferire la verità».
Nel consueto formato 35 x 50 cm, la cartella si presenta anche quest’anno in un elegante astuccio telato bianco, chiuso da un nastro di raso, con all’interno due quartini composti dalla storica tipografia di Bandecchi & Vivaldi (Pontedera), accompagnati da un’incisione sciolta.
Icone, Livio Ceschin- Incisione all'acquaforte di su rame di 315 x 235 mm impressa su fogli di 500 x 350 mm di carta Magnani Pescia bianca di 300 grammi nel mese di giugno 2023.
Nelle giornate del 13 e del 14 novembre si è tenuto il quattordicesimo Leonardo Sciascia Colloquium dal titolo Arti di Pinna - Leonardo Sciascia saggista, sotto la direzione scientifica di Alessandro Cinquegrani, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (Aula Mario Baratto). Nella celebre Università di Venezia, due giornate sono state dedicate a Sciascia saggista e ai temi principali della sua opera attraverso i contributi di diversi studiosi: nella prima sono intervenuti Alessandro Cinquegrani, Giuseppe Traina, Paolo Squillacioti, Guido Vitiello, Tiziana Mattioli, Francesca Pangallo, Roberta De Luca, Tiziana Forzano, Elena Sbrojavacca e Andrea Verri; nella seconda Giuliana Benvenuti, , Alberto Zava, Filippo La Porta, Erica Bellia, Emmanuela Carbé, Marguerite Bordry e Giacomo Carlesso.
Intervenendo al Convegno internazionale di studi organizzato in occasione dei cinquant’anni de Il giorno della civetta (18 /19 novembre 2011), Carlo Nordio – allora procuratore aggiunto del Tribunale di Venezia – concluse con una battuta la propria relazione: se fosse mai diventato Ministro della Giustizia – come pure in quei giorni si era ipotizzato, vista la contemporanea formazione di un nuovo esecutivo – avrebbe adottato, tra i suoi primi atti, quello di introdurre la lettura dell’opera omnia di Leonardo Sciascia tra le prove richieste per accedere alla carriera in magistratura. (La registrazione dell’evento è disponibile sul sito di RadioRadicale al momento 2:15:37 ).
Una battuta, certo, ma rivelatrice di una familiarità di Nordio con l’opera di Sciascia che appare oggi, ossia nel momento in cui Nordio è davvero diventato Ministro, di particolare interesse. Già in Seminario sulla giustizia, tenutosi a Milano vent’anni fa, Nordio spiegava di essersi avvicinato a Sciascia grazie a Calogero Mannino, il cui sollecito consiglio lo aveva indotto a superare – lui veneto – la percepita barriera della “sicilianità” del Maestro di Racalmuto. (Anche la registrazione di questo evento è disponibile sul sito di RadioRadicale al minuto 1:11:50; l’intervento di Nordio è stato peraltro raccolto nel Quaderno Leonardo Sciascia curato da L. Pogliaghi)
Stabilito il primo contatto, per così dire, l’ulteriore esplorazione è stata favorita dall’amore, comune al lettore e all’autore, per la letteratura francese: e non soltanto per quella illuministica, ma anche per quella espressione di uno scetticismo non nichilista, che peraltro precede (Montaigne, Pascal) e segue (France) proprio la fase dei lumi. E se Nordio si affidava alla chiave pascaliana per decifrare l’opera di Sciascia (l’esprit de finesse applicato alla costruzione del fatto narrativo, l’esprit de géométrie anima della considerazione morale e razionale sulla giustizia), è nel legame con Anatole France che faceva emergere il contributo più interessante. Richiamando due delle più famose opere di France (Gli dei hanno sete e Crainquebille), infatti, Nordio fissava due esiti diversi ma entrambi antitetici all’ideale dello Stato di diritto: per un verso, la “giustizia etica” ma disumanizzata; per altro verso, la giustizia strumentalizzata e asservita non a deliranti visioni morali ma alla ragion di Stato. Non è semplice, e lo notava in quel contesto proprio Nordio, decidere quali tra le due sia la più grave (e pericolosa) aberrazione.
Si tratta di temi ben noti al lettore di Sciascia, le cui pagine servono appunto a riconoscere potenziali tralignamenti e a contrastarli per quanto possibile. Pertanto, il Nordio magistrato, relatore di quel Seminario, rivolgeva ai propri colleghi un appello che può autenticamente dirsi “sciasciano”: all’esercizio di una ironia non disgiunta dalla pietà, che salvaguardi insomma un sano livello di scetticismo, senza degradare in nichilismo o in pietismo.